C’è un tempo in cui tutti i nodi vengono al pettine: la tecnologia che tanto agevola e affascina, in questo particolare momento sta diventando un vero e proprio incubo per migliaia di famiglie. Genitori costretti in casa, in modalità smart alle prese con mille e uno attività compresa quella di seguire i propri bambini e ragazzi nella famigerata didattica a distanza.
Come sopravvivere a tutto questo conservando i propri nervi abbastanza intatti e allo stesso tempo supportare i nostri pargoli? Ecco alcuni accorgimenti salva – quarantena:
- Creiamo le condizioni! L’organizzazione è il primo passo per agevolare ogni passaggio, e allora: predisponiamo i computer, prepariamo il materiale, controlliamo che gli strumenti funzionino adeguatamente, predisponiamo una postazione con tutto l’occorrente per ogni membro della famiglia
- Definiamo regole chiare. Accade frequentemente che mentre si è impegnati in una riunione di lavoro o in un compito di concentrazione, dall’altra parte della stanza si erga una voce … MAMMA! Ecco che comincia a montare il nervosismo e la tensione. E importante predisporre alcuni accorgimenti anche in merito ai momenti di emergenza. Invece dell’urlo di Munch ad esempio è possibile usare la tecnica della mano alzata come a scuola: così si ha qualche istante per predisporre un congedo momentaneo e dare un feedback rispondendo ai nostri figli. Ricordiamo anche che colleghi e clienti condividono la nostra stessa situazione e comprenderanno i piccoli imprevisti che potranno presentarsi. Al contrario è comunque sempre possibile giustificare qualche “fuori menù” esplicitandolo apertamente: a volte basta essere semplici e diretti nella comunicazione per superare momenti di impasse o imbarazzo per il figlio che si presenta inaspettatamente davanti alla videocamera!
- Creiamo alleanza e collaborazione. Lavorare in modalità smart e fare didattica a distanza è una condizione di emergenza che dura da 1 anno.. Tanto, troppo! Condividiamo con i nostri figli le difficoltà di una situazione che si protrae da molto tempo, parliamone insieme. Le difficoltà e le sfide condivise mettono in gioco nuove risorse e rinnovano le energie. Ascoltiamo e condividiamo i sentimenti e gli stati d’animo e sperimenteremo maggior senso di collaborazione e di coesione familiare.
- Respiriamo e concediamoci qualche breve pausa. Non sottovalutiamo il fatto che se ci sentiamo sotto stress possiamo semplicemente prenderci qualche minuto per recuperare energia e lucidità, riprendere contatto con sé stessi e il proprio corpo, fare il punto della situazione. A volte siamo così presi dal desiderio di finire le cose più urgenti … che tutto diventa urgente! Piccole strategie di relax possono essere: distogliere lo sguardo dagli schermi per pochi minuti, osservare fuori dalla finestra, concentrarsi sul proprio respiro, sgranchirsi ecc. . Ognuno ha le sue strategie personali per recuperare le energie, individuiamo le nostre e applichiamole ogni volta che ne sentiamo il bisogno.
- Ricordiamo che è una condizione momentanea. Un periodo così prolungato di privazioni e restrizioni della libertà personale, di routine e socialità, comporta un’attivazione extra di risorse ed energie personali che possono condurre a stress negativo e fragilità emotiva. Si può avere la percezione di essere “sommersi”, di non vedere via d’uscita e di vivere una condizione senza fine quasi come se fossimo usciti dall’asse temporale e la situazione attuale fosse una nuova normalità. Nei momenti di maggiore scoraggiamento invece, pensiamo in termini “temporali”: “in questo momento sta accadendo che” , “mi sento così …”. Ricordiamo la temporaneità della situazione e riprendiamo a vivere nel “qui e ora” della dimensione temporale.